Dopo il punteruolo rosso arriva dalla Cina “Aromia Bungij”. È solo l’ultimo pericoloso essere che sta infestando l’habitat mediterraneo.
Un nuovo piccolo silenzioso killer arriva dalla Cina. Dopo lo sterminio delle palme, ad opera del famigerato punteruolo rosso, le prossime vittime del nuovo coleottero asiatico sono i frutteti.
Si chiama “Aromia Bungij” e nelle zone di confine tra la provincia di Napoli e Salerno sono stati individuati 20 focolai di questo alieno proveniente dall’Estremo Oriente. A rischio, quindi, pioppi bianchi, albicocchi e susini, ma anche cachi, olivi, melograno, teacee, e una pianta della stessa famiglia del Noce.
IL KILLER CINESE – L’Aromia Bungij depone le uova sotto la corteccia e le larve scavano gallerie di grande diametro che indeboliscono le piante e ne falcidiano le produzioni. È stato intercettato per la prima volta nel 2009 e nel giro di soli tre anni ha già conquistato ampi territori delle regioni meridionali. Unica “fortuna” è che svolge una sola generazione ogni 2-4 anni. Il 14 novembre 2012 è stato oggetto di decreto di lotta obbligatoria, la quale prevede l’abbattimento e la sostituzione delle piante infestate.
I NUOVI ALIENI – Questi piccoli “alieni”, che minacciano la macchia mediterranea, arrivano in Italia attraverso gli intensificati scambi commerciali di merci, specialmente di cibo e materiali da propagazione. Sono diversi i coleotteri che si sono ormai insediati nei nostri territori, anche grazie ai cambiamenti climatici, infestando così il vecchio continente; oltre al punteruolo rosso c’è anche il cinipide dei castagneti, che ha causato danni molto gravi nei castagneti del Sud Italia, e l’aleurodide degli agrumi, che può disseccare fino alla morte la vegetazione.
Segnalazioni in Italia
Nel 2011 è stato segnalato per la prima volta in Europa, in Baviera (Germania), dove sembra essere stato eradicato completamente. Quest’anno è stato rinvenuto per la prima volta nella zona flegrea tra Napoli e Pozzuoli.
Nel corso delle attività di monitoraggio e sorveglianza del territorio condotti dal personale del Servizio fitosanitario della Regione Campania è stata rinvenuta la presenza sia in alcune aziende che in qualche giardino privato nei quartieri napoletani di Fuorigrotta, Soccavo, Astroni e a Pozzuoli in via Campana su piante di albicocco e susino.
Secondo quanto descritto in letteratura le principali piante ospiti sono: il genere Prunus (in particolare Prunus armeniaca – albicocco – e Prunus domestica – susino), Azadirachta indica, Bambusa textilis, Diospyros virginiana (stesso genere del cachi), Olea europea (olivo), Populus alba (pioppo bianco), Pterocarya stenoptera (stessa famiglia del noce), Punica granatum (melograno), Schima superba (Theaceae).
L’insetto compie una generazione ogni due anni e sverna come larva all’interno delle profonde gallerie scavate all’interno dei tronchi dopo la schiusura delle uova; la loro presenza è segnalata dall’accumulo di mucchietti di segatura, prodotta dalle stesse larve, alla base del tronco o sulle branche. E’ stato osservato che in un solo tronco possono convivere diverse generazioni di larve. In tarda primavera avviene lo sfarfallamento dell’adulto, attraverso grossi fori dal diametro di alcuni cm, il quale è in grado di volare per piccole distanze; è facilmente riconoscibile per le grosse dimensioni e per la presenza del “collare rosso” che è un carattere distintivo come il colore nero del corpo che lo fa distinguere dall’Aromia moschata che invece è di colore verde ed è normalmente presente in Italia. In caso di necessità emette un particolare odore per allontanare i nemici; si nutre scortecciando delle piccole porzioni di giovani rami e normalmente lo si può osservare nei giorni soleggiati appoggiato ad un ramo, ma, appena si sente in pericolo, si lascia cadere a terra. Depone le uova alla base dei tronchi.
Cosa fare?
Bisogna prevedere una strategia per l’eliminazione del focolaio, da effettuarsi all’inizio della prossima primavera, da svolgersi nel seguente modo:
controllare tutte le piante di susino e albicocco presenti nelle aziende e nei giardini privati;
verificare la presenza di rosume alla base del tronco o sulle grosse branche;
verificare la presenza di fori e/o larve sottocorticali delle dimensioni di pochi cm;
verificare lo stato generale della pianta (eventuale deperimento generale);
nella primavera mettere una trappola su ogni pianta di albicocco e susino per la cattura degli adulti: la si può costruire da solo usando una bottiglia di plastica da 2 litri tagliata a metà e capovolta la parte superiore in modo da formare un imbuto per evitare la risalita dell’insetto. Dopo aver unito le due parti, si versa all’interno dell’aceto di mele o della birra. Le trappole vanno poste sulla pianta ed ispezionate periodicamente (in linea generale ogni settimana).
Collaborazioni
La Regione Campania attraverso il Servizio fitosanitario regionale promuove e coordina il su citato programma di monitoraggio in collaborazione con i partner dell’intesa URCOFI, con le amministrazioni comunali e gli enti gestori dei parchi e se del caso con altri soggetti pubblici o privati per quanto di loro competenza.
In particolare sono coinvolti:
i tecnici regionali operanti presso gli STAPA CePICA impegnati nella difesa fitosanitaria e gli Ispettori fitosanitari;
le Amministrazioni Comunali per quanto concerne le collaborazioni in fase di monitoraggio e facilitazione per gli accessi ai luoghi ove ci sono piante sensibili, infestate o sospette;
i singoli cittadini proprietari di piante sensibili ubicate in aree agricole o aree urbane.
gli operatori del verde impegnati nella difesa delle piante ornamentali del genere Prunus;
gli ordini professionali e le organizzazioni di categoria;
le Associazioni ambientaliste, Enti Parco, ecc.
le Università ed Enti di ricerca, in particolare attraverso il “PIANO URCOFI” (Unità di coordinamento e potenziamento delle attività di sorveglianza, ricerca, sperimentazione, monitoraggio e formazione in campo fitosanitario) inerente alle azioni di rafforzamento della vigilanza e controllo fitosanitario.
Difesa
Abbattimento immediato delle piante infestate o con presenza di sintomi causati dall’insetto in questione compreso asportazione e distruzione delle radici, previo preavviso di almeno due giorni lavorativi al Servizio fitosanitario regionale. Detto materiale deve essere cippato o trattato termicamente sul posto alla presenza di Ispettore fitosanitario. Se lo stesso non può essere trattato in loco, deve essere immediatamente trasportato in sicurezza (imbustato o su camion telonato chiuso) per essere successivamente trattato secondo le modalità sopra citate.
Ai sensi dell’art. 8 del D. Lgs 214/2005 così come modificato dal D. Lgs 84/2012 è fatto obbligo a chiunque è a conoscenza, compresi gli enti pubblici e privati ed ogni altra istituzione scientifica, di dare immediata comunicazione al Servizio fitosanitario regionale della comparsa effettiva o sospetta di Aromia bungii.
Le segnalazioni vanno effettuate al Servizio fitosanitario competente per territorio (STAPA CePICA) anche tramite la seguente mail:
servizio.fitosanitario@maildip.regione.campania.it
In base al D. Lgs 214/2005 così come modificato dal D. Lgs 84/2012 chiunque non consente agli incaricati del Servizio fitosanitario l’effettuazione dei controlli in attuazione del presente Piano d’Azione e’ punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 1.000,00 euro a 6.000,00 euro.
Denuncia di casi sospetti

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