In provincia di Lecce 8mila ettari sono stati colpiti da “Xylella fastidiosa”. Centinaia di migliaia le piante da abbattere. Pericolo epidemia per tutta la penisola e anche per l’Europa, ma per tamponare l’emergenza le risorse sono nulle.
In seguito alla segnalazione di disseccamenti a carico di piante di olivo nel Salento, il competente Servizio fitosanitario regionale ha prontamente avviato specifiche indagini per risalire all’origine ditali manifestazioni.
Le indagini sono state condotte con la collaborazione di esperti dell’Università di Bari e dell’Istituto di Virologia Vegetale del CNR di Bari. L’osservazione sistematica dei campioni prelevati da piante di olivo sintomatiche, per lo più secolari, ha rilevato la presenza di estesi imbrunimenti del sistema vascolare. •
Porzioni di tessuto xilematico prelevato dalle zone imbrunite sono state sottoposte ad analisi micologiche mediante semina su diversi terreni di coltura. Le colonie ottenute sono state identificatecon esami morfometrici e molecolari. I risultati hanno mostrato la costante presenza di specie fungine appartenenti al genere Phaeoacremonium, la più frequente delle quali è stata P. parasiticum, seguita da P. rubrigenwn, P. a/eophilum e P. alvesii. Sono state isolate anche specie del genere Phaeomoniel/a. A nostra conoscenza, questa rappresenta la prima segnalazione di P. parasiticum e P. a/vesii su olivo in Italia.
Inoltre, i campioni prelevati sono stati sottoposti ad analisi molecolari eseguite con inneschi specifici del batterio trachefilo Xylella fastidiosa, con risultati positivi. Le analisi sono state estese, con esito positivo, anche a piante di mandorlo ed oleandro adiacenti agli olivi colpiti, che mostravano sintomi di bruscitura apicale delle foglie. Ulteriori test sierologici (DAS-ELISA), effettuati con due kit commerciali, hanno confermato i risultati delle analisi molecolari. In conclusione, i risultati delle indagini diagnostiche condotte con metodi molecolari e sierologici indicano che gli olivi con sintomi di disseccamento oggetto di osservazione ospitano un ceppo del batterio Xylella fastidiosa. Si fa comunque presente che la confenna definitiva dell’identificazione del batterio in questione si avrà soltanto a seguito del suo isolamento in coltura pura. Pertanto, ulteriori indagini sono attualmente in corso, anche al fine di determinare il ceppo batterico e valutarne l’effettiva patogenicità.
X fastidiosa è un patogeno da quarantena, incluso nell’allegato !AI della Direttiva 2000/29/CE, non presente in Europa. La gamma di potenziali ospiti comprende oltre 100 specie vegetali. Un genotipo considerato patogeno per mandorlo e oleandro, ma che non infetta vite e agrumi, è stato ritrovato in California su piante di olivo, la cui patogenicità non è stata, tuttavia, ancora dimostrata.
A seguito del ritrovamento sono state predisposte le misure atte alla determinazione dell’area interessata e al divieto di spostamento del materiale di propagazione sensibile da detta area. Si sottolinea che è in corso la valutazione di ulteriori misure fitosanitarie per il contenimento della malattia, che sembra non ascrivibile esclusivamente a X fastidiosa. Sarà cura dello scrivente Ministero fornire informazioni dettagliate sulla valutazione del rischio
fitosanitari associato alla batteriosi e sulla sua diffusione nel territorio regionale, appena queste saranno disponibili.

Fonte: Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali

2 Responses

  1. Tutte le piante hanno bisogno di essere potate massimo ogni due anni, eliminando i rami colpiti da malattie, disinfettando gli attrezzi della potatura e le piante con prodotti specifici, bruciare i residui della potatura.
    Inoltre contrastare lo sviluppo di malattie sulle piante con irrorazioni e trattamenti con antiparassitari,coltivare il terreno.
    Le operazioni suddette, consentono di avere piante sane e robuste, resistenti alle malattie e producono frutti sani ed abbondanti.

  2. Salve,gli uliveti vanno arati,concimati,potati,curati come se f
    ossero dei bambini,e non solamente disserbare,disserbare.SOLO IN QUESTO MODO SALVEREMO I NOSTRI ULIVETI MILLENARI.

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