Dal 16 al 21 novembre, ritorna con tante iniziative in tutta Italia la giornata nazionale dell’albero. Piantumazioni, pulizia, ripristino di zone verdi abbandonate, incontri e dibattiti: tutto per valorizzare il verde urbano da nord a sud.
Con i tagli ai fondi destinati ai Comuni è sempre più difficile far fronte alle spese di manutenzione del verde pubblico.
Diventa dunque fondamentale rilanciare la partecipazione dei cittadini. Le amministrazioni possono rifornirli di rastrelli, pale, piante, semi… Insomma tutto ciò che occorre, assieme alla buona volontà, per riportare le aree verdi al loro splendore.
In occasione della giornata dell’albero 2012, si concretizzano esperimenti di buona gestione condivisa, in risposta ai problemi di bilancio delle amministrazioni. Gli alberi, va ricordato, sono i nostri polmoni verdi perché assorbono anidride carbonica e restituiscono ossigeno. Hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione del dissesto idrogeologico, abbelliscono e caratterizzano i nostri territori.
L’invito a partecipare alle piantumazioni e ai lavori di pulizia è il più possibile esteso. Protagonisti dell’iniziativa, anche quest’anno, sono i giovani delle scuole. E per stimolare i ragazzi, è indetto un concorso: gli studenti possono mettersi nei panni degli amministratori ed esprimere le proprie proposte di gestione del verde urbano con lavori multimediali, dalla composizione scritta al video, alla fotografia.
Non solo giovani però. Infatti anche gli anziani sono chiamati, in virtù della loro esperienza, a fornire indicazioni e consigli sulla cura degli spazi. In ITalia, soprattutto nelle rergioni del nord, ci sono esempi importanti di autogestione di aree verdi da parte di anziani.
Per esempio nel Comune di Cetara, nella costiera amalfitana, il sindaco ha affidato a un gruppo di cittadini volontari la cura di giardini bellissimi, non potendone più sostenere i costi. Ma sarebbe importante creare una rete di gestione organizzata in tutta Italia.
Questo lo si può fare solo attraverso un lavoro di coordinamento e di scambio. Comuni e regioni sono chiamate a questa nuova sfida. Vedremo quanti e quando riusciranno a vincerla.

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