Con l’inizio del 2013 Parma ha deciso di intraprendere la strada verde.
Demetra è al suo fianco in questa politica “verde”.
L’Amministrazione comunale pianterà mille alberi entro il 2013. A marzo prossimo i nuovi fusti saranno 516. E non costeranno nulla. Se il Comune è in debito di soldi con i costruttori, è in credito di ippocastani e platani. Il verde in arrivo lo pagheranno infatti i privati, come spiegato dall’assessore all’Urbanistica Michele Alinovi nel corso di una conferenza stampa, sulla scorta di quanto deciso nei mesi scorsi.
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“Abbiamo applicato il criterio della monetizzazione, gli alberi che i costruttori avrebbero dovuto mettere a dimora come compensazione per la costruzione ad esempio di un quartiere, verranno sostituiti da somme di denaro che il Comune utilizzerà solo ed esclusivamente per piantare nuovi alberi”.
E’ il principio degli oneri di urbanizzazione. Capitava spesso in passato che le lungaggini della burocrazia rendessero vani gli accordi: un costruttore chiedeva al Comune dove occorresse sistemare le nuove piante, ma il Comune non sempre era in grado di fornire risposte. E così nel tempo molti alberi sono stati dimenticati, mai piantati. “Con la delibera di Giunta approvata nei mesi scorsi – ha spiegato Alinovi – abbiamo pensato di ovviare a questo problema chiedendo ai privati di versare una somma per ogni albero dovuto”. Si pagherà 195 euro “a sezione equivalente”, cioè sulla base di “una circonferenza del tronco di 20 centimetri”.
Con il denaro ottenuto sin qui si riuscirà entro marzo 2013 ad avere 516 alberi. Che saranno il doppio a fine anno. “E in ogni caso il Comune è in credito con i costruttori di 1800 piante”. Entro il 2013 Parma pareggerà “il buco” fra alberi scomparsi (morti o abbattuti) e quelli piantumati: “Al momento – ha aggiunto l’assessore – in città contiamo 40 mila alberi per un totale di 3 milioni e 600 mila metri quadrati di aree verdi fruibili, cioè parchi, ma siamo sotto nel bilancio delle piante scomparse e di quelle rimesse a dimora”.
Il piano dell’Amministrazione si chiama “Incremento del patrimonio arboreo cittadino” e prevede delle novità. Novità botaniche. Come per esempio l’arrivo a Parma del Pyrus calleryana Chanticleer, un pero di origine cinese, ornamentale, molto diffuso negli Stati uniti, in grado di tollerare bene l’inquinamento urbano. Ne verranno sistemati 29 in via Buffolara e 34 in viale Piacenza, strade per ora caratterizzate dalla presenza dell’ Acer negundo, una specie dal costo di piantumazione molto basso ma difficile da curare. “Nei parchi storici come il Ducale, la Cittadella, i Giardini di San Paolo e piazzale della Pace verranno messi a dimora alberi della stessa essenza di quelli già presenti, mentre più libertà è consentita in parchi come il Ferrari e lungo i viali”.
Novità anche per gli ippocastani da sostituire sullo “stradone” e su viale Berenini, dove le piante non produrranno più castagne: “Sono pericolose per i passanti, specialmente per gli anziani” è stato spiegato a margine della conferenza stampa.
“L’incremento del patrimonio arboreo cittadino – ha detto Alinovi – ha l’obiettivo di migliorare l’ambiente urbano e la vita dei cittadini attraverso azioni come la riduzione di Co2 nell’aria, inserendosi da questo punto di vista nel percorso delineato dal protocollo di Kyoto oltre che dal Patto dei sindaci”. E’ stato calcolato che nel parco Ferrari , in un anno, la foglie hanno catturato 14.669 kg di anidride carbonica: “Con le nuove piantumazioni calcoliamo di assorbirne altre 3mila all’anno”.
Nelle ultime settimane, ha concluso l’assessore, il Comune “ha portato a termine delle operazioni di potatura e abbattimento già previste”. Mercoledì 5 dicembre, in piazzale della Pace, è in programma la potatura di un platano secolare con la tecnica del tree climbing, la potatura acrobatica: “Una tecnica che permette di evitare l’uso di cestelli, molto invasivi sia per il prato del piazzale che per il traffico”. Secondo Alinovi, infine, “il global service del verde pubblico è uno di quelli che al momento gode di maggior salute, lo dico anche per ribattere alle polemiche che a volte montano sui giornali relativamente ad una presunta incuria dei giardini e dei prati cittadini”.

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